Uno spiacevole ricordo, all’improvviso

Epifanie, Personale

Una mente soggettistica (come mi piace pensare sia la mia) spesso comincia a vaneggiare, soprattutto durante i viaggi lunghi, mentre guardo le altre persone che viaggiano con me su pullman e tram. È successo anche ieri. Ogni tanto questa testa elabora storie tratte dalla vita vera, dalle mie esperienze, o dalle cose che in parte sono entrate a farne parte, volente o nolente.

Tra queste, la tragedia accaduta due anni fa. Ero sul pullman, non so quale sia stato l’elemento scatenante, ma ad un certo punto ho ricominciato a pensare a quei giorni. A quella sera terribile.

Maggio 2007: doveva essere una sera come tante. Anzi, era prevista l’Assemblea di Zona della GiOC di Mirafiori (un momento importante per tutti i militanti del territorio), e infatti io, Claudia e Marco stavamo andando al Redentore proprio per quel motivo. Io ero pronto come sempre a polemizzare su qualcosa, forse senza prestare tanto attenzione al cosa; ma anche a scherzare con chi mi andava.

Arrivati sul luogo dell’incontro, non ho capito subito la gravità della situazione, e mentre mi preparavo qualche battuta, osservavo con ingenuità la distanza che le persone avevano preso le une con le altre: non c’erano i soliti chiacchiericci, ma erano tutti divisi in coppie, o piccoli gruppetti. Qualcuno, mi è stato possibile notarlo, piangeva.

Un accenno di passato che ritorna

Personale, Storie di vita

Come vi ho detto precedentemente, questo blog vuole essere un po’ un ponte di collegamento tra un diario e uno spazio informativo, ludico, sociale e sperimentale.

Per questo motivo, come primo post vero, mi piaceva cominciare con un percorso che è finito, ma che fa sempre parte di me: quello da responsabile di gruppo.

Non ho tempo di scrivere un poema, per cui rimando al mio ultimo racconto di una bellissima esperienza.

Vi voglio bene, ragazzi!